L'Islanda è, in termini geologici, un'isola giovane. Iniziò a formarsi circa 20 milioni di anni fa a causa di una serie di eruzioni vulcaniche sulla dorsale medio atlantica. La roccia più antica trovata in Islanda ha un'età di 16 milioni di anni. Il punto caldo dell'Islanda è in parte responsabile della formazione e della sopravvivenza dell'isola. Il significato di Islanda è terra dei ghiacci (dall'Islandese Ísland).
L'Islanda rimase per molto tempo una delle più grandi isole del mondo non abitate dall'uomo. Si è pensato che la terra chiamata Thule dal mercante greco Pitea fosse l'Islanda, ma l'Islanda sembra molto differente da Thule, che Pitea descrive come un paese agricolo con latte, miele e frutti. La data esatta in cui gli uomini scoprirono l'isola è incerta. Monete romane coniate nel III secolo d.C. sono state trovate in Islanda, ma non si sa se vi furono portate in quell'epoca o più tardi da colonizzatori vichinghi, essendo rimaste in circolazione per secoli.
Esistono alcune prove letterarie che i monaci irlandesi si erano insediati in Islanda prima dell'arrivo dei normanni. Comunque, non esistono prove archeologiche a sostegno di tali insediamenti. Lo studioso del XII secolo Ari Þorgilsson scrisse nel suo libro, Íslendingabók, che piccole campane, corrispondenti a quelle usate dai monaci irlandesi, vennero trovate dai colonizzatori. Nessuno di questi manufatti è stato comunque scoperto dagli archeologi. All'epoca in cui fu scritto il Landnámabók (Libro della colonizzazione) (all'inizio del XII secolo) alcuni islandesi sostenevano di discendere dal re irlandese Kjarvalr Írakonungr.